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Disarmanti ma non sorprendenti, purtroppo, i risultati di molte ricerche recenti sul tema dell'analfabetismo religioso nel nostro Paese. La naturalezza della religione di nascita soffre infatti oggi di una limitatissima cultura biblica - a dispetto della liberazione del testo avvenuta nel mondo cattolico con la costituzione conciliare Dei Verbum -, di scarsa consapevolezza storica, di pressoché totale ignoranza delle diverse confessioni cristiane e delle fedi altre, nonostante l'ancora alta adesione all'ora di religione cattolica nelle scuole. Concedendo spazio a incidenti culturali che minano la coesione sociale e rallentano i processi d'integrazione, l'analfabetismo religioso, tra le altre cose, si pone come causa anche di elevati costi sociali. Il libro - presentando tre letture, sul versante sociologico (Franco Ferrarotti), storico (Francesca Cadeddu) e giuridico (Marco Ventura) - si propone di fare il punto della situazione al riguardo, lanciando al contempo un grido d'allarme sul piano sociale e insistendo sulla prospettiva del sapersi dire con termini e concetti adeguati. Solo così, nella Babele della postmodernità, le religioni potranno avere ruolo e spazio.